Vi siete mai chiesti che tipo di valore ha e quanto vale far parte di una associazione sportiva?

Non posso fare a meno di notare questa pubblicazione dell’esperto Paolo Tondina, un pensiero piccolo ma molto chiaro su quanto davvero non si comprende il valore dell’essere associati ad un sodalizio sportivo che non faccia della sua attività solo un business.

Tante volte ci si basa solo su una quota, rifugiandosi dietro ad un apparente diritto di qualcosa ignorando che dietro il tutto c’è un servizio che vale molto più che una mensilita.

Vi riporto quanto scritto affinché possa essere spunto di riflessione per chi è distratto…

Facciamo troppa fatica a capire l’associarci. Sembra impossibile che fosse l’anima della società umana fino a non troppo tempo fa. Quello che resta del passato, le società sportive per esempio, sono ormai capite male. L’associazione non è la somma delle parti, non si misura in tariffe, c’è una parte enorme che esce da ogni conteggio. Eppure si fa finta di non vederlo. C’è chi chiede il risarcimento della quota sociale perché si è stati fermi due mesi. Non ci si rende minimamente conto che la quota annuale non è un pagamento di una prestazione, ma un contributo all’associazione. Se fosse il pagamento di una prestazione sarebbe una cifra impossibile: spesa totale dell’attività fatta, più il guadagno lecito dell’operazione, diviso il numero dei fruitori. Provate a fare il conto: costo occupazione acqua di un’anno, stipendio allenatori, costo impianto, spese per gare, guadagno legittimo, diviso per il numero di atleti. Quanto fa?

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