Nuoto Livorno: Poker Olimpico!

La storia è oggi: 1 luglio 2016. Lieto fine di un quadriennio fatto di successi, medaglie, finali… quattro anni vissuti fiutando il sogno di una vita, fra le corsie di via Allende e nelle piscine di tutto il mondo.

Sapevamo di dover gestire il magone per qualche giorno, ma ne è valsa la pena. E ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro (6-13 agosto) il NUOTO LIVORNO sarà rappresentato da 4 atleti: un ragazzo (Federico Turrini) e 3 ragazze (Sara Franceschi, Martina De Memme e Chiara Masini Luccetti), quasi tutti nati e cresciuti nelle vasche comunali (la Masini è originaria di Calenzano, ma da 4 stagioni è in forza al Nuoto Livorno).

Quattro alfieri (5 con Gabriele Detti) di una città dalle grandi tradizioni clorate, ma che mai era riuscita a fregiarsi di cotanto talento e prestigio; scorrendo gli almanacchi – infatti – non possiamo fare a meno di rammentare le gesta di Simeone Camalich, Massimo Rosi, Alessandro Ciucci, Ilaria Tocchini, Samuele Pampana e dei risultati ottenuti da Stefano Morini. Generazioni illustri, decisive per lo sviluppo e l’interesse che negli ultimi 20 anni, intorno al nuoto, sono gonfiati in maniera esponenziale.

Merito di chi a questi ragazzi ha insegnato a nuotare da fanciulli, ovvero Alessandra Neri – la zia di Federico Turrini – scomparsa prematuramente nel 2008. Lei e tutti gli istruttori della scuola nuoto labronica, passando per i tecnici delle categorie agonistiche fino a Carlo Chelli e Stefano Franceschi (a Rio andrà anche lui in qualità di responsabile della 4X200 femminile), i pittori di un capolavoro senza precedenti: il primo, presidente e figura tutto fare del Nuoto Livorno, il secondo, capo allenatore del team Elitè labronico (e anche tecnico federale) subentrato al termine del quadriennio concluso a Londra 2012.

A loro, e a chi avrà l’onore di salire sul blocco, la città di Livorno oggi (ieri), 1° luglio 2016, deve soltanto dire grazie. Grazie per la livornesità che esporteranno a Rio de Janeiro, in compagnia di Francesco Marrai (vela), Irene Vecchi, Aldo Montano, Andrea Baldini e Ilaria Bianco (scherma). Grazie per le soddisfazioni che sapranno regalarci. Grazie, per l’esempio e la passione che trasmetteranno ai bambini, i campioni di domani.
“Quanto è accaduto ha dell’incredibile – confessa Chelli – quello che i nostri ragazzi si sono meritati e che noi, di riflesso, ci siamo meritati. Quattro ragazzi completamente diversi l’uno dall’altro, con storie diverse e con caratteri diversi. Ma con un denominatore comune che li rende tutti molto simili: la passione per il nuoto. Quattro giovani che vanno dai 29 anni di Federico ai 17 di Sara, passando per i 25 di Martina e i 23 di Chiara. Due generazioni che si abbracciano, e che unendosi rappresentano il miglior viatico per il futuro. Perché riuscire in un’impresa di tale valore è veramente complicato.

Perché riuscirci vuol dire proiettare il passato nel consolidamento del presente per porre, di fatto, le basi alla costruzione del domani. Lo so, sembra uno scioglilingua. Ma riflettiamoci. E’ un passato che condiziona il presente e ci proietta nel futuro”.
La storia è oggi (ieri): 1° luglio 2016. Per Livorno, e la Nuoto Livorno.

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