Nuoto e Arte-Francesco Bellacci: Nuotare è essere felici.

Francesco BellacciEugenio Montale scriveva:

“Emerse un nuotatore, sgrondò sotto una nube di moscerini […]. Salutò con la mano, sprofondò / FU LA CORRENTE STESSA”

Verso Vienna” è il nome della poesia che contiene questi versi; il libro è “Le Occasioni”.

Montale non era di certo un nuotatore, paffutello e goffo com’era, eppure c’è qualcosa di concreto e romantico in queste 4 righe scritte da un giornalista innamorato, che m’ha fatto adorare questa poesia dalla prima volta che l’ho letta.

Quello “sprofondare” innocuo di chi l’acqua ce l’ha amica e sa che di profondo ci sono solo quei due metri dalla superficie al fondo liscio; quell’ “essere la corrente stessa” che lascia intendere, quasi velate, armonia e complicità, come tra due amanti o due amici inseparabili; tutto questo a me fa capire, che quello che facciamo sia qualcosa di magico, unico, artistico e la poesia di Montale ne è un esempio: ritrovare descritta l’intimità tra il nuotatore e l’acqua, in una composizione lirica di uno dei più grandi poeti della nostra storia (premio Nobel), in maniera così fiabesca ed elegante, non può che confermare l’unicità dell’atto natatorio e delle sensazioni che ci trasmette.

Quindi, pensate pure di essere unici, nuotatori e nuotatrici; pensate pure che ogni vostra bracciata, tuffo o gambata rende il mondo più bello, si più bello, perché incanta chi vi sta a guardare, chi fa il tifo per voi, chi chiude gli occhi e ascolta il suono dei vostri movimenti sull’acqua increspata.

Ora vi starete chiedendo “Perché tutto questo? Cosa c’entra? Dove vuole arrivare?”

Semplice: ricordare a chi nuota e far capire a chi non lo fa, che nuotare non è soltanto raggiungere un obiettivo o battere un record o un avversario, nuotare non è costrizione, non è nemmeno tenersi in forma.

Nuotare è prima di tutto SENTIMENTO.

È essere felici.

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