Martina: quando la passione non ha prezzo.

20140205-134736.jpgMartina: quando la passione non ha prezzo.

Questa TRUE STORY la voglio raccontare io ma non ne sono il protagonista, brevemente rispetto alla storia di Sebastiano Ranfagni e a quelle di Tommaso Panizza e Niko Manoussakis che verranno tra poco.

Lo faccio con orgoglio perché sembra l’altro giorno ma in realtà sono passati 7 anni da quando Giulia si presentò nella mia piscina (Centro Sportivo Atlantide Elmas) per entrare nella squadra esordienti accompagnata da mamma Federica e papà Andrea.

Ecco che da dietro il banco della reception si affacciano timidamente due occhioni enormi ma timidi che mai potevano farmi immaginare che là dietro si nascondeva tanto incontrollato talento e una futura passione per il nuoto che nel tempo è diventata forte tanto da non saperle tenere testa, paradossale, ma delle volte essere forti è proprio scomodo.

“Hey ciao e tu chi sei?” – chiesi io da dietro il banco, e a malapena sentii la risposta, “Martina“.

Io ormai da tempo ho in mente una verità che è la mia primaria fonte di motivazione, già prima del mio lavoro che mi da da vivere, c’è molto di più dello stipendio a fine mese e riassumo tutto sempre in una frase: IN QUEST’ERA SOCIALE IN CUI VENIAMO DERUBATI DI TUTTO CI RESTANO I RAGAZZI, DA GUIDARE VERSO LA GIUSTA DIREZIONE FACENDOLI CRESCERE CON IL CUORE ANCOR PRIMA CHE CON IL CRONOMETRO O I SOLDI, SE SAREMO BRAVI CI DARANNO TANTE SODDISFAZIONI NON SOLO SPORTIVE, SEMPRE PIÙ SPESSO UMANE AL PUNTO TALE CHE DELLE VOLTE METTI LORO PRIMA DI OGNI COSA COSÌ COME LORO ARRIVANO A GAREGGIARE PER TE ANZICHÉ SE STESSI.

Scrivo questa storia perché in questi 7 anni con Martina si è creato un rapporto “amore-odio” che ci ha uniti nello sport inizialmente e col tempo nella vita, atleta talentuosa ma ribelle e allenatore determinato a darle una raddrizzata.

Ho perso il conto dei litigi, anche quello dei tentativi, alternati a sorrisi e promesse e a palesi risultati sportivi che ne evidenziano la personale fortuna, il suo talento, ma proprio la mia filosofia di vita nel tempo ha attenuato la rabbia facendo posto all’esperienza, delle volte mi sono trovato a fare delle cose o prendere delle decisioni poco piacevoli ma con scopi costruttivi, Martina è stata delle volte punita, altre ignorata, spesso perdonata e sostenuta, messa di fronte al fatto compiuto in cui difficilmente lei stessa poteva negare che le sue capacità se gestite correttamente possono darle grandi soddisfazioni, io già lo so, lei ancora deve scoprire un sacco di cose.

Forse però nel tempo qualcosa è cambiato, forse dentro, Martina inconsapevolmente sta razionalizzando quanto è forte la sua passione per il nuoto e che tale passione unita alla disciplina che manca darebbero come risultato quello che io definisco “un momento che dura tutta la vita e che nessuno potrà mai cancellare” ovvero quella gioia o soddisfazione che si prova quando si conquista un traguardo personale talmente desiderato e soddisfacente che seppur piccolo resterà indelebile nella nostra memoria.

L’ultima involontaria bravata però le sta costando caro.

È roba di questi giorni, tra due settimane nella nostra bella e isolata Sardegna si disputeranno le qualificazioni dei campionati regionali giovanili, un appuntamento importante per i nostri giovani perché viste le poche occasioni di confronto che hanno costituisce l’occasione più concreta per entrare nelle graduatorie di accesso ai campionati italiani di Riccione.

Nonostante i tanti avvisi e solleciti sulla scadenza delle iscrizioni da me forniti in qualche modo Martina ha trascurato tale dettaglio restando così esclusa dalla competizione, iscrizioni scadute, domenica a mezzanotte.

Nonostante Martina sia già qualificata per l’appuntamento di Riccione sono stati frenetici i suoi messaggi del giorno dopo che chiedevano rimedio alla sua sbadatezza, così dopo un bel set di rimproveri le ho fatto notare che una possibilità per partecipare al suo campionato regionale giovanile c’era.

Il comitato regionale sardo entro 4 giorni oltre la scadenza delle iscrizioni consente di rimediare previa “multa” di 100 euro ma le ho fatto presente da subito che di sicuro la nostra società non sarebbe stata disposta a spendere tale cifra per le sue dimenticanze.

“E se te li do io?” – chiede Martina “Non saprei, ne parlo con il presidente, tu nel frattempo chiedi a mamma e papà se si può fare” – ho risposto io.

Così Martina armata di coraggio ponendo tale quesito in famiglia ha svegliato le ire di papà Andrea che ovviamente non essendo la banca d’Italia e scoprendo la dinamica degli eventi le ha spiegato che questa volta se la sarebbe dovuta cavare da sola! idem mamma Federica!

Appena tornata dal Meeting delle Mura di Lucca Martina non ci ha pensato due volte, ha fatto un paio di conti, dalla trasferta sono rimasti 80 euro, preziosissimi, che costituiscono i suoi “risparmi”, anziché sperperarli come spesso i giovani fanno, lei li ha conservati per occasioni migliori e questa forse lo è! Mancano però 20 euro, come fare?

Come facevo io da ragazzo, andavo a perquisire ogni tasca del mio armadio in cerca di quelle monetine “salvavita” dimenticate chissà quando e sopravvissute alla lavatrice!

Ecco che determinata Martina ha recuperato altri 10 euro, ma ne mancano altri 10, quindi mamma Federica di buon cuore ma anche mia complice ha contribuito al sacrificio, quota 100 raggiunta! In tutta fretta quei soldi sono entrati nel borsellino che presumibilmente sister Giulia ha portato da New York e alle 14.20 la prima cosa che Martina ha fatto nel vedermi non è stata salutarmi, ma consegnarmi il suo prezioso borsellino, una liberazione nei suoi occhi, un sacrificio necessario, come ha detto lei: “per non perdere l’opportunità”.

Un’opportunità che vale tutti i suoi soldini, 100 euro, ma all’età di 14 anni, per Martina, la passione per il nuoto non ha prezzo.

A volte si fanno cose che ci sorprendono, belle come il gesto di Martina che ha rinunciato ai suoi soldini pur di gareggiare, brutte ma con una buona finalità come quella che ho fatto io, che per farle capire che le opportunità e il talento non si sprecano le ho detto che le iscrizioni erano scadute, non era vero e lei era già iscritta!

Martina nel leggere come finisce questa TRUE STORY si arrabbierà moltissimo, sta scoprendo la verità come voi in questo momento, ma anche razionalizzando che i suoi risparmi sono salvi e che il suo allenatore è un gran bastardo! (Ma le vuole un gran bene!)

Io invece sono felice del suo gesto perché è un chiaro segno di quanto lei ami il nuoto e ne sono tremendamente orgoglioso!

Perché la passione per il nuoto non ha prezzo.

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