La vicenda Lochte:

la Fina prende tempo

Ryan Lochte
Ryan Lochte

“Questa nuotata non s’ha da fare”. Chissà come l’avrà presa Ryan Lochte dopo che la nota interpretativa della FINA ha specificato l’irregolarità della sua nuotata nella frazione a stile libero dei 200 misti a Kazan, in cui ha nuotato in subacquea e sul dorso i primi 15 metri. Una nuotata paragonata ad una vera rivoluzione secondo alcuni siti. Se non fosse che dalla Svizzera, più precisamente da Losanna, sede della Federazione Internazionale, una nota interpretativa post evento ha precisato l’irregolarità del gesto. Interpellato a metà settembre sulla vicenda, l’organo legislativo non ci ha ancora risposto, nonostante solleciti e conseguenti rassicurazioni di un cenno di riscontro.A Kazan valeva il regolamento FINA approvato in occasione del Congresso svoltosi a novembre 2014, quindi parecchio tempo prima. Ryan Lochte era arrivato al mondiale dopo aver testato più volte l’efficacia della fase in immersione sul dorso durante i misti, fino a quel momento mai contestata. In Russia ha nuotato tre volte i 200 misti, dalle batterie eliminatorie alla finale che gli ha dato la medaglia d’oro il 6 agosto 2015. I giudici di gara non hanno contestato alcuna infrazione. Un mese dopo (7 settembre) è arrivata la nota interpretativa della FINA con cui è stata stabilita l’irregolarità della nuotata, basandosi su quanto previsto dalle regole SW 9.1 di misti, SW 5.1 dello stile libero, SW 6.1 e 6.5 del dorso. Il sito di gugnuoto.it è molto chiaro a riguardo e riporta che “ogni stile deve coprire un quarto della distanza. Lasciare la parete di virata rimanendo sul dorso nella frazione a stile libero nei misti individuale significa coprire più di un quarto della distanza nello stile dorso e, pertanto, si incorre in una squalifica”.

La nota della FINA, come era prevedibile, ha generato parecchie polemiche, soprattutto dall’altra parte dell’Atlantico e basta scorrere il sito swimswam.com per cogliere commenti non proprio positivi.

Come leggere la vicenda? È ipotizzabile che ognuno abbia la propria versione a seconda della posizione occupata nel mondo del nuoto. Lochte magari non sarà contento perché gli è stata preclusa l’opportunità di sfruttare uno dei suoi punti di forza, ovvero questo tipo di subacquea; la FINA forse ha indirettamente ammesso di non aver formulato una regola poi così chiara a danno di chi poi l’ha dovuta studiare (leggasi i giudici) ed è stato tratto in inganno; gli sconfitti Pereira e Wang (argento e bronzo dietro l’americano) potrebbero sostenere che la nota non abbia cambiato il regolamento e quindi l’americano abbia vinto infrangendo le regole. Sia chiaro, sono supposizioni.

Ragionando con i se e ma….se quella nota interpretativa fosse arrivata ben prima chissà come si sarebbero svolti i fatti. Nel frattempo, noi rimaniamo in attesa di una risposta, con la speranza che la Federazione Internazionale possa cancellare i dubbi che ancora permangono.

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