Gianni Gross - PH. Federnuoto.it

Gianni Gross: ci ha lasciati un grande del mondo del nuoto.

Ore 14.00

È senza dubbio una di quelle notizie che non vorresti mai leggere e che non vorresti neanche far leggere, sebbene la fonte istituzionale cioè quella della federazione nuoto ne abbia dato già l’annuncio come anche altri colleghi nei propri siti Web, non posso non scrivere due parole per la scomparsa di Gianni Gross.
Com’è anche per Paolo Fiorelli mi piace ricordare quando ero ragazzo, lui c’era, mi piace ricordare anche quando poi sono cresciuto e diventato allenatore che portava gli atleti ai campionati giovanili o agli assoluti, lui c’era, anche non molti mesi fa a bordo vasca durante una delle tante gare in giro per l’Italia, lui c’era sempre, c’è sempre stato, mi piace ricordare una persona che ha dato tantissimo al nostro mondo del nuoto e che quindi ha contribuito alla nostra comune crescita, pur non avendo avuto il privilegio di un rapporto diretto non posso che riconoscere i suoi meriti e il suo valore per quanto ha dato al nostro movimento e spero che il suo lavoro possa essere proseguito da quelli che lui stesso nel tempo ha formato, un lavoro considerabile come un patrimonio inestimabile.
Arrivederci Gianni Gross.

Da Federnuoto.it il ritratto e la storia di Gianni Gross:

Alle 14 si è spento Gianni Gross. Icona del nuoto italiano Gian Corrado Gross era nato a Berlino 74 anni fa. Ha scoperto e allenato alla Patavium Novella Calligaris, la prima atleta italiana a salire sul podio olimpico nel nuoto. “Sono sgomento. Se n’è andato un amico del nuoto, un tecnico competente, un dirigente dall’alto valore umano e sportivo – commenta il Presidente della Fin Paolo Barelli. Gross ha caratterizzato alcuni decenni del nuoto azzurro prima da atleta e poi come tecnico e manager sempre da protagonista – Aveva doti superlative, era un grande lavoratore sempre in prima linea per lo sviluppo e la crescita del movimento acquatico. Persone come lui sono insostituibili”. Fondatore e presidente del Plain Team Veneto, la squadra di nuoto di serie A del Veneto, ha allenato i più forti campioni padovani e veneti tra Cinzia e Fabrizio Rampazzo, Piergiorgio De Felice, Alice Carpanese, Renata Spagnolo, Luca Dotto, Elisa Pasini. Ma anche il suo palmares di sportivo è di tutto rispetto: come atleta tesserato per la RN Florentia nel 1963 è entrato in Nazionale come ranista (100 e 200 metri ); ha collezionato otto titoli italiani Assoluti, dodici primati italiani fra individuali e staffette, un argento alle Universiadi del 1963, la partecipazione alle olimpiadi di Tokyo dove entrò in finale con la staffetta mista e l’oro ai giochi del mediterraneo del 1967. Agli stessi giochi, stabilì il primato italiano insieme a Boscaini, Fossati e Del Campo che ne ricorda il profilo umano e sportivo: “Quando facemmo quel record a Tunisi eravamo felicissimi – racconta il direttore del centro federale di Trieste. Era il quarto o quinto crono mondiale che per l’epoca era tanto. Per me è stato un grande amico ed un personaggio eccezionale da prendere come esempio. Un grande lavoratore e tecnico di nuoto che aveva una grande cultura al di fuori dell’acqua. Aveva un’energia straripante e tante volte ha sfidato fin troppo queste sue capacità. Era possibile che andava a Berlino a vedere una mostra il giorno prima e il giorno dopo era lì ad allenare col cronometro in mano”. Come allenatore ha partecipato in qualità di tecnico federale alle olimpiadi di Los Angeles 1984, e agli europei di Roma 1983 e Sofia 1985. Era membro della commissione tecnica della Len. Gross era dedito all’allenamento e alla cultura fisica. Tutti i giorni era in palestra alla Padovanuoto per la sua consueta seduta di ginnastica: molto sportivo, ogni giorno si dedica allo sport per tenersi in forma. Spesso è la boxe che lo diverte (mitici i racconti sul “suo” sacco), ma sono i normali esercizi con cyclette, attrezzi e corpo libero il programma delle sue sedute. Sessioni di un paio d’ore belle dense e intense. A settembre del 2013 però, dopo un malore proprio in palestra fu operato al centro Gallucci immediatamente. Sottoposto ad una delicata operazione eseguita dal team dal professor Cosimo Guglielmi. Dopo una parziale ripresa aveva avuto una ricaduto ed era stato operato nel 2015. L’insorgenza di alcune complicanze poi lo hanno costretto ad una lunga degenza fino alla scomparsa. Gianni lascia tre figli: Silvia, ricercatrice a Chimica all’Università di Padova, Elisabetta che è informatica a Madrid e Federico che si occupa di piscine nell’area del Friuli ed è collaboratore della Fin riguardo il settore d’istruzione tecnica. Per suo espresso volere non verrà fatta nessuna commemorazione pubblica.
Il Presidente della FIN Paolo Barelli, il Segretario Generale Antonello Panza, il Consiglio Federale, il presidente del Gruppo Ufficiali di Gara Roberto Petronilli e tutto il mondo del nuoto lo ricordano con immenso affetto e partecipano al dolore dei familiari, degli amici e di tutti coloro i quali hanno avuto il privilegio di conoscerlo.

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